Dacia Maraini a Pier Paolo Pasolini

16.05.2022

Maraini costruisce questa confessione delicata come una corrispondenza senza tempo, in cui tutto è presente e vivo.

«Caro Pier Paolo, ho in mente una bellissima fotografia di te, solitario come al solito, che cammini, no forse corri, sui dossi di Sabaudia, con il vento che ti fa svolazzare un cappotto leggero sulle gambe. Il volto serio, pensoso, gli occhi accesi. Il tuo corpo esprimeva qualcosa di risoluto e di doloroso. Eri tu, in tutta la tua terribile solitudine e profondità di pensiero. Ecco io ti immagino ora cosí, in corsa sulle dune di un cielo che non ti è piú ostile.» - Dacia Maraini

«In questo suo bellissimo "Caro Pier Paolo" Dacia Maraini lacera il velo che separa chi è vissuto e chi sopravvive nella maniera più diretta, che è quella della lettera, per essere più precisi delle lettere, forse perché nemmeno ai morti si può dire tutto in una sola volta, è necessario rinnovare le occasioni e riprendere fiato.» - Emanuele Trevi, La Lettura - Il Corriere della Sera

Pier Paolo Pasolini è un autore di culto anche per i più giovani. La sua è stata una vita fuori dagli schemi: per la forza delle sue argomentazioni, l'anticonformismo, l'omosessualità, la passione per il cinema, la sua militanza e quella morte violenta e oscura. Sono passati cento anni dalla sua nascita, e quasi cinquanta dalla sua scomparsa. Eppure è ancora vivo, nitido, tra noi, ancora capace di dividere e di appassionare. Di quel mondo perduto, degli amici che lo hanno frequentato, della società letteraria di cui ha fatto parte, c'è un'unica protagonista, che oggi ha deciso di ricordare e raccontare: Dacia Maraini.

Dacia Maraini è stata una delle amiche piú vicine a Pier Paolo. E in queste pagine la scrittrice intesse un dialogo intimo e sincero capace di prolungare e ravvivare un affetto profondo, nutrito di stima, esperienze artistiche e cinematografiche, idee e viaggi condivisi con Alberto Moravia e Maria Callas alla scoperta del mondo e in particolare dell'Africa.

Nelle lettere a Pier Paolo che definiscono l'architettura narrativa del libro hanno un ruolo centrale i sogni che si manifestano come uno spazio di confronto, dove affiorano con energia i ricordi e si uniscono alle riflessioni che la vita, il pensiero e il mistero sospeso della morte di Pasolini ispirano ancora oggi all'autrice. Lo stile intessuto di grazia e dolcezza, ma anche di quella componente razionale e ferma, caratteristica della scrittura di Dacia, fanno di questo disegno della memoria che unisce passato, presente e futuro non solo l'opera piú significativa, ma l'unica voce possibile per capire oggi chi è stato davvero un uomo che ha fatto la storia della cultura del Novecento. Neri Pozza, 2022
Dacia Maraini. - Scrittrice italiana (n. Fiesole 1936). Autrice di narrativa, poesia, teatro e saggistica, acuta e sensibile indagatrice della condizione della donna, ha spesso delineato nei suoi testi figure femminili complesse e determinate, inserite in una più ampia riflessione su molteplici temi sociali, affrontati in una prospettiva storica. Con la raccolta di racconti Buio (1999) si è aggiudicata il premio Strega. Figlia dell'orientalista Fosco, trascorse l'infanzia in Giappone dove, tra il 1943 e il 1946, fu internata con la famiglia nel campo di concentramento giapponese di Nagoyo. Ritornata in Italia, dopo un periodo a Bagheria, in Sicilia, raggiunse a Roma il padre, ormai separato dalla madre. Nel 1957 fondò insieme ad altri la rivista letteraria «Tempo della letteratura», scrivendo successivamente per numerosi altri periodici, tra i quali quali «Nuovi argomenti» e «Paragone». Appassionata di teatro, ha collaborato con diversi gruppi sperimentali e fondato compagnie teatrali. È stata a lungo compagna di A. Moravia.

I temi caratteristici della sua produzione (la condizione storica e sociale della donna, l'infanzia, il riscatto politico dei reietti e dei disadattati, l'alienazione e frustrazione femminili nella società contemporanea), le hanno fatto privilegiare uno stile chiaro e realistico, con un forte interesse anche per il versante della documentazione. Autrice poliedrica, si è segnalata inizialmente con il romanzo L'età del malessere (1963). Ha scritto in seguito numerose opere narrative: Memorie di una ladra (1972); Donna in guerra (1975); Isolina (1985); La lunga vita di Marianna Ucrìa (1990, premio Campiello 1990); Bagheria (1993); Un clandestino a bordo (1993); Voci (1994), premio internazionale Flaiano; Dolce per sé (1997); il volume di racconti Buio (1999); La nave per Kobe (2001); i romanzi Colomba (2004). Nel 2007 ha pubblicato Il gioco dell'universo, in cui rilegge gli scritti del padre ricostruendone il percorso intellettuale ed esistenziale, e Passi affrettati, dedicato al tema della violenza sulle donne, dal quale l'anno successivo è stato tratto lo spettacolo, da lei scritto e diretto, messo in scena in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne; al 2008 è datato anche Il treno dell'ultima notte, in cui seguendo la vicenda privata della protagonista si ripercorrono alcuni dei momenti più tragici della storia del Novecento. Tra le opere successive occorre ancora citare: La ragazza di via Maqueda (2009), in cui si intrecciano le storie di personaggi emblema di una generazione formatasi dopo la seconda guerra mondiale, con le loro illusioni e delusioni, emblema di un'Italia in fermento; la raccolta di scritti di viaggio La seduzione dell'altrove (2010), che propone al contempo un percorso critico tra le contraddizioni e gli egoismi della società italiana; La grande festa (2011), sofferta indagine onirica sul valore del ricordo. È inoltre autrice di saggi (Storia di Piera, 1980, in collab. con P. Degli Esposti; Amata scrittura, 2000), raccolte di versi (Viaggiando con passo di volpe, 1991; Se amando troppo, 1998), opere teatrali (Il ricatto a teatro e altre commedie, 1970; Dialogo di una prostituta con un suo cliente, 1978; Stravaganza, 1987; Veronica, meretrice e scrittora, 1992; Fare teatro: 1966-2000, 2000, che raccoglie gran parte della sua opera teatrale) e sceneggiature, oltre che regista cinematografica e teatrale. Nel 2012 è stata insignita del premio Fondazione Campiello alla carriera; nello stesso anno ha pubblicato la favola a fumetti La notte dei giocattoli, illustrata da D. Bonomo, e il libro di racconti L'amore rubato. Tra le sue opere più recenti vanno segnalati la biografia Chiara di Assisi. Elogio della disobbedienza (2013), i romanzi La bambina e il sognatore (2015) e Tre donne (2017), il testo autobiografico Corpo felice. Storie di donne, rivoluzioni e un figlio che se ne va (2018), il libro di fiabe per l'infanzia Onda Marina e il Drago Spento (con E. Murrali, 2019), entrambi nel 2020 il romanzo storico Trio e il saggio Il cammino delle donne (con C. Valentini), nel 2021, La scuola ci salverà e, con G. Varisco e S. Cappelletto, Sui generis, e Caro Pier Paolo (2022), un libro di memorie in forma di lettere in ricordo dell'amico P.P. Pasolini. 

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